Risarcire la sofferenza vuol dire risarcire il dolore?
Attraverso l’analisi della dottrina e della giurisprudenza più recente, questo volume ha l’obiettivo di trattare il fenomeno della sofferenza interiore in modo tecnico ed approfondito, guidando il professionista nel panorama risarcitorio, senza il timore di chiedere e di poter ottenere il giusto valore per il dolore interiore, meritevole di ristoro con pari dignità rispetto a quello esteriore e tangibile.
L’opera affronta gli aspetti sostanziali e processuali del danno psichico, con particolare attenzione al sistema delle presunzioni e dell’onere di allegazione.
Il pregio del volume è quello di presentare le varie tematiche specialistiche con un approccio non solamente giuridico ma anche umano, come la materia richiede.
La scienza medico legale e quella psichiatrica accompagnano in modo sempre più penetrante il giurista, per cui completano il volume le parti dedicate ai profili medico – legali e tecnico specialistici, oltre che le indicazioni sulle modalità di valutazione e liquidazione del danno non patrimoniale, anche in considerazione dell’edizione 2021 delle Tabelle del Tribunale di Milano, della Tabella Unica Nazionale (T.U.N.) per la valutazione del danno alla persona, nonché delle Tabelle del Tribunale di Roma per la liquidazione di danno da perdita del rapporto parentale.
Con la prefazione di Giacomo Travaglino
Obiettivo dell’opera è quello di dimostrare che esiste la possibilità di una nuova gestione della conflittualità, che consente un risparmio di tempi e costi per tutte le parti coinvolte.
Sono esaminate le caratteristiche e peculiarità del ricorso ex art. 696 bis c.p.c. e del ricorso ex art. 702 bis c.p.c., dimostrando come non sia necessario ricorrere alla sentenza di un giudice per definire la controversia.
Vengono analizzati, in modo innovativo, i diversi strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, evidenziandone i benefici e le potenzialità applicative: negoziazione, mediazione ed arbitrato sono approfondite come strumenti idonei a contenere la conflittualità nelle aule di Giustizia.
I confini della responsabilità professionale del Chirurgo Plastico appaiono delineati con sempre maggiore precisione nel panorama della giurisprudenza di merito e di legittimità. Il volume nasce con l’obiettivo di accompagnare, nell’approfondimento del delicato tema di indagine, tutti i soggetti coinvolti in un processo civile avente ad oggetto condotte sanitarie ascrivibili a tale branca specialistica.
Il volume guida il Chirurgo Plastico e gli operatori del diritto ad un attento scrutinio della nozione di corretto adempimento dell’obbligazione specialistica, per delimitare i confini della diligenza esigibile, che si misura anche sulla completezza dell’informazione e della documentazione di consenso, nonchè sulla compiutezza degli allegati fotografici relativi alla fase antecedente all’intervento ed allo stesso successiva.
Sia i CTU, che i CTP, al pari degli Avvocati – tanto in difesa dei Chirurghi, quanto dei loro Pazienti – possono trovare molteplici spunti di utile approfondimento nella lettura delle riflessioni che il volume presenta sul concetto di esecuzione a regola d’arte e sul diritto al consenso informato sui rischi e sulle complicazioni legate all’intervento, nonché sull’atteggiarsi dell’onere della prova.
Nell’opera è presente anche una analisi accurata dei più rilevanti profili critici della polizza assicurativa della responsabilità professionale del Chirurgo Plastico, anche negli aspetti di differenza con la medicina estetica e nel rapporto tra libera professione ed intra moenia.
Il volume si conclude con l’analisi delle problematiche connesse alla dismorfofobia, sotto il profilo psichiatrico e di quello delle dinamiche comportamentali, sottolineando l’importanza dell’Etica e della professionalità del Chirurgo Plastico e valorizzando l’opportunità di ricorrere ad un approccio multidisciplinare per alcune tipologie di pazienti, cui deve essere offerto il supporto consulenziale di un esperto dei meccanismi di funzionamento delle dipendenze e delle patologie di non accettazione del sé corporeo.
Il volume esamina le modalità attraverso cui si prova il danno psichico, mediante l’oggettiva dimostrazione dell’esistenza di uno stato di compromissione di una qualsiasi delle funzioni psichiche dell’individuo ed analizza la fase di accertamento, nello specifico la documentazione da allegare, il ruolo del C.T.U. (poteri, doveri e limiti) e l’autonomia del giudice rispetto al C.T.U..
L’ampia rassegna giurisprudenziale documenta l’atteggiarsi del danno psichico nelle diverse situazioni della vita: da stalking, danno biologico terminale, lutto patologico, sequele psichiche del minore vittima di abusi, danno psichico e malpractice sanitaria, danno psichico da nascita indesiderata, mobbing, nonnismo, bullismo.
La seconda parte del testo chiarisce il punto di vista tecnico specialistico e il ruolo dello psichiatra, indispensabile nella dimostrazione del nesso di causa e valutazione quantitativa del danno, con le patologie psichiatriche collegate.
Il volume analizza l’istituto della responsabilità processuale aggravata, quale presidio deflattivo fondamentale contro l’inutile aggravio che un processo ingiusto causa al sistema giudiziario.
Al fine di dissuadere comportamenti temerari, la condanna al risarcimento dei danni diviene – infatti – lo strumento operativo per coniugare il diritto di far valere le proprie ragioni innanzi ad un Tribunale, con l’esigenza di evitare che l’eccessivo carico del ruolo possa mettere a repentaglio il giusto processo, che postula il diritto di ottenere giustizia in tempi certi.
Oggetto di esame sono le diverse tipologie di danno, considerando le posizioni più significative e recenti con le quali i Tribunali sparsi sul territorio nazionale hanno declinato la lite temeraria, in seguito all’introduzione del terzo comma nell’art. 96 c.p.c. per mezzo della legge di riforma del processo civile.
Nel diritto vivente, monografia pubblicata nella collana Orientamenti di merito.
Il volume si articola in quattro capitoli, ciascuno finalizzato all’analisi di una specifica fattispecie di responsabilità aggravata, cioè presunta fino a prova contraria. Particolare attenzione è dedicata ad approfondire il meccanismo di funzionamento della prova liberatoria che consente ai soggetti su cui grava la presunzione di liberarsi dalla responsabilità: genitori, tutori di incapaci, insegnanti, esercenti attività pericolose, gestori di impianti sportivi, nonché appaltatori, committenti e direttori dei lavori in caso di rovina di edificio.
Vengono analizzati i vari temi attraverso una analisi a 360°, attraverso i contributi di un Medico Legale, un Avvocato Esperto in materia di Responsabilità Professionale ed un Chirurgo Plastico, Consulente del Tribunale di Roma. Le analisi e le indicazioni che si possono trarre dalla lettura del materiale messo a disposizione possono non solo fornire uno strumento adatto ad assolvere la funzione di guida nella difficile materia analizzata, ma anche offrire percorsi virtuosi, volti ed utili al fine di ridurre la conflittualità medico-paziente e di correggere abitudini non corrette, quali una non adeguata compilazione della cartella clinica, considerando che la stessa rappresenta un documento ufficiale di riferimento in tutti i procedimenti giudiziari.
L’opera, aggiornata con la giurisprudenza recente e con un profilo medico-legale sulla quantificazione del danno psichico, ha lo scopo di individuare le motivazioni e le caratteristiche di questa tipologia di danno che viene riconosciuto dalle Corti di merito e di legittimità dopo le sentenze delle SS.UU. della Corte di Cassazione, che hanno delineato una nuova categoria di danno non patrimoniale omnicomprensiva, al fine di accordare tutela ad ogni ingiusta lesione procurata alla dignità dell’individuo in quanto “persona”. Oltre all’aspetto prettamente giuridico viene trattata anche la delicata questione della quantificazione del danno psichico, curata dal Prof. Francesco Bruno (Neurologo e Psichiatra, Docente di Psicopatologia Forense e Criminologia presso il Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica dell’Università di Roma La Sapienza) che, analizzando i problemi connessi alla diagnosi in psichiatria a scopo forense, propone un nuovo inquadramento valutativo per il riconoscimento di questo specifico danno. Il Cd-Rom allegato contiene il formulario compilabile e stampabile, la giurisprudenza di riferimento, le Tabelle per il risarcimento del danno biologico di Milano e Roma e le Linee Guida per l’identificazione del danno psichico a cura dell’Ordine degli psicologi del Lazio.
Chi sono
Patrocinante in Cassazione.
Esperta in Diritto Sanitario e Responsabilità Professionale.
Link utili
Copyright © Avvocato Francesca Toppetti | P.IVA 01686450683| Privacy Policy | Credits